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[Book ITA] Tutte le altre opere di J.R.R. Tolkien


elfo di shaolin
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Titolo: Racconti Incompiuti

 

Nome Saga/Ciclo di cui fa parte: Romanzo singolo, anzi raccolta di racconti.

 

Autore: J. R. R. Tolkien

 

Anno di prima pubblicazione: 1980

 

Pagine: 607

 

Editore: Bompiani

 

Collana di pubblicazione dell’editore: Pubblicato dalla Bompiani a 18,59 euro nell’ottobre 2001. Ora costa 19,00 euro. Fino a pochi anni fa tutte le opere di Tolkien venivano pubblicate dalla Rusconi Editore ora però vengono tutte stampate e pubblicate dalla Bompiani Editore.

 

 

Recensione/Riassunto:

“Alla definizione del vastissimo corpus narrativo di J.R.R. Tolkien mancavano questi Racconti incompiuti, che il figlio dello scrittore, Christopher, ha amorosamente raccolto e conservato per anni, e che qui pubblica con l'apparato di note, appendici, indici, necessario alla loro piena comprensione e al loro inquadramento anche 'storico' nell'universo tolkeniano. Va però subito detto che molto spesso questi racconti 'incompleti' appaiono in effetti in sé conclusi e pefetti, e anzi da annoverare tra le espressioni più alte dell'arte di J.R.R. Tolkien, e ne fanno fede -ma è soltanto un esempio- "Narn I Hîn Húrin" e "Aldarion ed Erendis". Impegnato a lungo nella progettazione e stesura della sua grande favola, Il Signore degli Anelli, lo scrittore continuò per decenni a sviluppare temi e filoni, per poi riporre questi suoi testi nel cassetto perché gli sembravavno non immediatamente integrabili nel disegno generale: rami collaterali, spesso però di fondamentale importanza sia formale che contenutistica, appartenenti ai due 'momenti' principali della produzione tolkeniana, il mitologico esemplificato dal Simarillion, e il favolistico (Il Signore degli Anelli, Tom Bombadil, Lo Hobbit, Albero e Foglia, eccetera).

Sono racconti che in ordine di tempo (il tempo 'altro' di quel colossale arazzo, policromo quanto coerente e unitario, che è l'opera di Tolkien) vanno dai Primi Giorni della Terra di Mezzo alla fine della Guerra dell'Anello; e vi si legge, tra l'altro, come Gandalf riuscì a spedire i nani a Hobbiville, quel che accadde allorché il dio del mare, Ulmo, si rivelò a Tuor sorgendo dalle acque sulla costa del Beleriand, qual era l'organizzazione militare dei Cavalieri di Rohan, com'era fatta l'Isola di Númenor, come si svolse la Battaglia dei Campi Iridati, e ancora tutto quello che le 'antiche cronache' narrano dei Cinque Stregoni, delle Palantíri, della leggenda di Amroth... Per gli innumerevoli fdeli di J.R.R. Tolkien, è questo il necessario completamento, e insieme la chiave ai molti enigmi lasciativi insoluti, del Signore degli Anelli e del Simarillion, con i quali forma in realtà una trilogia: un libro destinato a coloro che non s'accontentano delle vicende, dei 'fatti', ma vogliono esplorare fino in fondo la Terra di Mezzo con i suoi linguaggi, le sue leggende, i suoi sviluppi politici, le sue genealogie, come pure a chi apprezza soprattutto il succedersi, qui continuo, incalzante di episodi, personaggi, eventi tragici, grotteschi, patetici. Dove i racconti sono rimasti allo stato frammentario, le lacune sono state colmate dal figlio dello scrittore con spiegazioni, chiarimenti, rimandi alle opere già note; la partecipe traduzione di Francesco Saba Sardi ha zontribuito a sciogliere i nodi di un testo spesso arduo. Questo, che è l'estremo e postumo messaggio del grande scrittore inglese, è dunque il fastigio che corona splendidamente l'edificio narrativo e filologico del 'creatore di un intero mondo' (Auden). Nani, elfi, il Signore Oscuro e il drago Glaurung, uomini buoni e cattivi, orchi, eroi e vigliacchi, guerrieri e maghi, briganti e navigatori, re e regine, per l'ultima volta sfilano sotto lo sguardo incantato del lettore-spettatore, concludendo l'enorme ciclo del suo indimenticabile epos.”

 

 

Piccola nota sull’autore:

John Ronald Reuel Tolkien (1892- 1973), massimo studioso di letteratura medioevale inglese, è l'autore della trilogia Il Signore degli Anelli. Tra le sue altre opere, tutte pubblicate in Italia da Bompiani a partire dal Duemila, ricordiamo: Il Silmarillion, Albero e Foglia, Le avventure di Tom Bombadil, Racconti ritrovati, Racconti perduti, Il Cacciatore di Draghi, Mr Bliss, Lo Hobbit a fumetti, Le lettere di Babbo Natale, Antologia di J. R. R. Tolkien.

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Titolo: Racconti Ritrovati

 

Nome Saga/Ciclo di cui fa parte: Romanzo singolo, anzi raccolta di racconti.

 

Autore: J. R. R. Tolkien

 

Anno di prima pubblicazione: 1983

 

Pagine: 348

 

Editore: Bompiani

 

Collana di pubblicazione dell’editore: Pubblicato dalla Bompiani a 15,49 euro nel giugno 2000. Ora costa 17,00 euro. Fino a pochi anni fa tutte le opere di Tolkien venivano pubblicate dalla Rusconi Editore ora però vengono tutte stampate e pubblicate dalla Bompiani Editore.

 

 

Recensione/Riassunto:

“Preparati ad ascoltare cose che tra gli uomini mai sono state udite prima, e di cui gli Elfi parlano di rado."

Universo fantastico di immagini e di personale mitologia, i Racconti ritrovati segnano l'inizio della creazione fiabesca di J.R.R. Tokien. Vi si trovano, in forma germinale e perciò misteriosa e allusiva, i grandi temi narrativi del cosmo tolkeniano, che accompagneranno poi per decenni la sua straordinaria produzione: la Musica degli Ainur, con la quale il dio supremo dà forma al mondo; i grandi Dèi -gli Ainur appunto- che si innamorano della loro stessa crazione e vi si rifugiano, edificando le dimore leggendarie; la lotta mai conclusa contro Melko, il dio enigmatico e maligno che ha insinuato nell'armonia degli elementi la dissonanza dell'estremo gelo e del fuoco implacabile; l'avvento nel mondo degli Elfi, creature di Ilúvatar, il 'Padre Celeste', destinate a tornare nella patria originaria dopo un viaggio denso di sofferenze indicibili... Nella magica Casetta del Gioco Perduto proprio gli Elfi inscenano dinanzi agli occhi di Eriol, il marinaio assetato di avventura e di antiche conoscenze, queste storie del mondo che precedono la nascita del genere umano. E che rivivono nel suo cuore come sogno di una terra fatata, ma sempre reinventata -o ritrovata- grazie alla fiaba. Iniziati tra il 1916 e il 1917, quando l'Autore aveva solo venticinque anni, i Racconti ritrovati, primo volume di una trilogia che racchiude il nucleo fondamentale della mitologia di Tolkien, sono qui accompagnati dal puntuale commentodi Christopher Tolkien, il figlio del grande scrittore, commento che offre la chiave di lettura e l'ideale raccordo con gli altri celebri testi del 'ciclo' tolkeniano, e in particolare con Il Silmarillion.”

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Titolo: Racconti Perduti

 

Nome Saga/Ciclo di cui fa parte: Romanzo singolo, anzi raccolta di racconti.

 

Autore: J. R. R. Tolkien

 

Anno di prima pubblicazione: 1984

 

Pagine: 436

 

Editore: Bompiani

 

Collana di pubblicazione dell’editore: Pubblicato dalla Bompiani a 16,50 euro nel giugno 2000. Ora costa 17,00 euro. Fino a pochi anni fa tutte le opere di Tolkien venivano pubblicate dalla Rusconi Editore ora però vengono tutte stampate e pubblicate dalla Bompiani Editore.

 

 

Recensione/Riassunto:

"Ebbene, ora vi narrerò fatti che avvennero nelle aule di Tinwelint, in verità dopo il sorgere del Sole ma molto tempo prima della mai scordata Battaglia delle Innumerevoli Lacrime."

 

Il ciclo dei racconti di J.R.R. Tolkien, ormai noto in tutto il mondo, rappresenta la prima opera di grande respiro dello scrittore inglese. Questa serie di storie brevi, iniziata nel 1916, si affianca alla famosa 'trilogia' de Il Signore degli Anelli, che sta conoscendo una rinnovata fortuna presso i lettori, gli appassionati e gli studiosi di narrativa mitologico-fiabesca. Racconti perduti, che fa seguito a Racconti ritrovati, è il secondo volume che Christopher Tolkien ha ricavato da vecchi quaderni appartenuti a suo padre. Alcune di queste storie si richiamano direttamente a opere come Il Simarillion, mentre altre esistono solo come schema o appunto che Christopher ha raccolto e analizzato per ricostruirne poi la forma definitiva.. Fra le vicende riunite nel presente volume spicca 'Il racconto di Tinúvel': è l'intrecco d'amore fra la figlia del re degli Elfi, la più bella fra tutte le damigelle, e lo Gnomo Beren. Intanto il popolo dei boschi deve controbattere il dilagante potere del malvagio Melko. Nel racconto 'Turambar e Foalóke', l'eroico Uomo Úrin resiste a Melko, il quale si vendica costringendo a una sorte maligna la sposa e i figli di Úrin. Ne 'La caduta di Gondolin', gli Gnomi vivono in una città segreta, al sicuro dalle minacce di Melko. Ne 'La Nauglafring', Úrin recupera un tesoro dal quale nasceranno splendidi gioielli, fra cui la favolosa ma nefasta Collana dei Nani che contiene il Silmaril di Beren. Il volume Racconti perduti riunisce anche altre vicende e brani di narrazione ed è arricchito dai commenti e dalle note di Christopher Tolkien. Si accresce così il valore di questa raccolta, che rappresenta una nuova pietra miliare nella narrativa Fantasy del Ventesimo secolo.”

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Ecco, queste che ho postato sono tutte le opere di Tolkien che ho letto.

Qualcuno di voi per caso ha letto Albero e Foglia? Oppure Le Avventure di Tom Bombadil? O Il Cacciatore di Draghi? Finora non li ho mai presi, non so perchè ma non mi convincevano come gli altri. Casomai se qualcuno di voi li ha letti potrebbe mettere una piccola opinione per dirci che cosa ne pensa. :D

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Prendi le avventure di Tom Bombadil, Thorin :D

 

Volevo spendere una parola su "Lo Hobbit"

 

Effettivamente, anche io ho notato una differenza netta rispetto alla trilogia del SdA e al Silmarillion (che pure sono due libri con stili, ovviamente, diversissimi).

La cosa che più mi ha colpito è la storia degli Indovinelli. Per me sono cose che danno una profondità tale al mondo creato che lo rende veramente credibile. Nessuno si sognerebbe mai di barare sulla gara degli Indovinelli. Io sono convinto che se un comune mortale avesse sfidato Sauron alla gara degli Indovinelli, Sauron si sarebbe piegato alle sue regole. Sono quelle cose, ancestrali, quei limiti che nemmeno chi, come Sauron, è abituato a violare le leggi più consolidate, perfino in campo magico, si sognerebbe di oltrepassare.

 

E' un concetto bellissimo.

 

Gollum e Bilbo, in un certo senso, barano, ma alla fine la sentenza è inesorabile, e infatti... accade quel che accade.

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La cosa che più mi ha colpito è la storia degli Indovinelli. Per me sono cose che danno una profondità tale al mondo creato che lo rende veramente credibile. Nessuno si sognerebbe mai di barare sulla gara degli Indovinelli. Io sono convinto che se un comune mortale avesse sfidato Sauron alla gara degli Indovinelli, Sauron si sarebbe piegato alle sue regole. Sono quelle cose, ancestrali, quei limiti che nemmeno chi, come Sauron, è abituato a violare le leggi più consolidate, perfino in campo magico, si sognerebbe di oltrepassare.

 

E' un concetto bellissimo.

 

Gollum e Bilbo, in un certo senso, barano, ma alla fine la sentenza è inesorabile, e infatti... accade quel che accade.

 

Non ci avevo mai pensato in questo modo riguardo all'episodio degli indovinelli. Davvero interessante, fa molto riflettere ciò che hai detto Yon.

 

Appena avrò un po' di tempo proverò a leggermi Le Avventure di Tom Bombadil.

 

Tornando al Silmarillion...

Volevo solo dire che in molti racconti e storie che compongono il Silmarillion, Tolkien riprende molto il teatro greco, e più precisamente la tragedia greca. Se avete già letto il racconto di Turin Turambar non siete d'accordo anche voi che si rifà molto all'Edipo Re? Se non lo avete letto provate a leggerlo, potrebbe benissimo essere un'antica tragedia greca trasportata nel mondo fantasy della terra di mezzo.

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*Coff* *coff*

*un elfo si rialza tra le polveri del Dungeon dell' heroquest world dopo tanto tempo, si scrolla di dosso ragnatele e polvere e si guarda attorno*

 

Beh Thorin, devo dire che hai proprio ragione, io da parte mia ho sempre visto in tolkien il creatore di un nuovo Epos, però 'stavolta di sola fantasia, in fondo si è fatto una letteratura sua diciamo e sicuramente MOLTO ispirata da quella classica, La Guerra dell' iliade, il viaggio dell' Odissea, l' ineluttabile fusione di entrambe con un pendente destino dell' eneide, con personaggi protagonisti non per forza vincitori, più tutta la poesia che al lettore occasionale sfuggono ed al rilettore, davvero amatore rallegrano il cuore.

 

Mi era stato detto che sulla Storia di thurin thurambar sta per uscire un libro a se stante, ovviamente postumo, credo pesantemente rimaneggiato da christopher, è decisamente stato uno dei racconti che mi abbiano toccato di più, anche perchè me lo fecero vivere a mia insaputa in un gioco di ruolo per oltre tre anni e quando alla fine mi accorsi di cosa stavamo giocando e che lo avevo pure già letto mi sono cacciato a ridere.

 

il che poi mi fa ricordare come tutto è iniziato per me, una favola da campo scout nel lontanissimo 1993 intitolato "lo Hobbitt" un ' esperienza magnifica rigiocare in un mondo fantasioso ancora bambini fingendosi i nani che accompagnavano bilbo nel viaggio e riviverlo tutto con magnifici giochi.

 

Mi fermo che sennò riprendo a romanzare, e mi sono appena risvegliato :D ci si riscrive...

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Ho i tre volumi dei "racconti" in uno scatolone da ormai 3 anni.

Erano prontissimi per essere letti, ma il cambio di casa ha bloccato

sul nascere l'esperienza, relegandoli in un fondo insieme a mobili smontati.

 

Di Tolkien ho letto "Lettere"(Realtà in Trasparenza) ed una biografia (scusate non ricordo l'autore)..

In "Lettere" si possono leggere le missive che spediva a parenti, amici e "colleghi". Quasi tutte riguardavano la creazione della Terra di mezzo.

Tolkien era un genio,

ma come tutti i geni rasentava

la pura pazzia.

Citazioni:

"eccolo nel 1938, al tempo dei patti di Monaco, quando in Inghilterra d'altro non si parla se non di Hitler e del ben riuscito appeasement, preoccupatissimo per l'effige mal riuscita di Mr. Baggins in un'illustrazione per Lo Hobbit."

"«Io in realtà», scrive Tolkien ad Amy Ronald nel 1969, «non appartengo alla storia che ho inventato, e non voglio appartenervi.» Il suo è un altro mondo, dunque, pur se non è il nostro. Ma quale?"

Era perennemente impegnato nella creazione del "Proprio Altro Mondo".

Incredibile.

:D

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Era perennemente impegnato nella creazione del "Proprio Altro Mondo". Incredibile. :D

 

Infatti GP, è straordinariamente interessante l'evoluzione del lavoro costante ed appassionato nel tempo di J.R.R. Tolkien sulla sua creatura.

 

Inoltre, i libri postumi pubblicati grazie al profondo e delicato lavoro di rielaborazione del figlio Christopher, dei centinaia e centinaia di appunti lasciati dal padre sono un'altra testimonianza del suo geniale intuito. Anche una sua ulteriore consacrazione.

 

Vedi ad esempio, i 30 anni di lavoro necessari per pubblicare la prossima uscita in Italia ad ottobre, de I figli di Hurin.

 

Perchè, non dimentichiamoci che all'epoca della pubblicazione del Signore degli Anelli nel 1954, l'opera stessa di Tolkien fu oggetto di critiche e messa in discussione dai suoi editori.

 

Ed invece oggi a circa 53 anni di distanza, anche grazie alla riuscita trasposizione cinematografica di Peter Jackson che ne ha tessuto e rinvigorito le lodi, il pensiero tolkeniano è più vivo che mai.

I don't know half of you half as well as I should like; and I like less than half of you half as well as you deserve.

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Tornando al Silmarillion...

Volevo solo dire che in molti racconti e storie che compongono il Silmarillion, Tolkien riprende molto il teatro greco, e più precisamente la tragedia greca. Se avete già letto il racconto di Turin Turambar non siete d'accordo anche voi che si rifà molto all'Edipo Re? Se non lo avete letto provate a leggerlo, potrebbe benissimo essere un'antica tragedia greca trasportata nel mondo fantasy della terra di mezzo.

 

Sono secoli, anzi, millenni, per essere precisi, che stiamo rielaborando cose già scritte. Ognuno aggiunge il proprio mattone.

 

Non so se nessuno di voi abbia mai letto l'Epopea di Gilgamesh. Chi non lo ha fatto ha a disposizione questa, messa in rete da un vero benefattore dell'intelligenza umana (grazie Thomas Porzano)

 

L'Epopea di Gilgamesh

 

Troverete molti concetti trasposti e rielaborati successivamente nella Bibbia, nell'Iliade e nell'Odissea, tanto per citare tre scritti che raccolgono un po' le esperienze letterarie di diverse generazioni.

 

Perciò, che il Silmarillion poggi su questi racconti, mi pare la cosa più normale di questo mondo.

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