Flash Inviato 4 Novembre 2007 Gruppo: Super Moderatori Discussioni create: 571 Post totali: 4631 Reputazione: 1548 Punti: 6455 Miglior heroquester: 196 Iscritto il: 20/12/2005 Status: Offline Connesso: 31 Gennaio Segnala Condividi Inviato 4 Novembre 2007 Titolo: Lady in the Water Regia: Manoj Nelliyattu Shyamalan Genere: Fantasy / Drammatico / Thriller Anno di produzione: 2006 Cast di attori principali: George Bassman, Monique Curnen, Jeffrey Wright, Cindy Cheung, Bob Balaban e Doug Jones Trama: The Cove è un residence di Philadelphia costruito intorno a una piscina. Cleveland Heep ne è il custode tutto fare. Una notte dalle acque della piscina emerge una fanciulla dai capelli rossi, una narf, una creatura acquatica del mondo azzurro. Story, il suo nome, ha una storia da raccontare a uno scrittore. Dopo aver annunciato agli uomini un futuro migliore deve fare ritorno nel regno azzurro, ma uno Scrunt, una creatura malvagia coperta di fili d’erba, vuole impedirglielo. Cleveland e i suoi coinquilini, come cavalieri medievali, serviranno la causa di Story e della salvezza del mondo. Il film di Shyamalan pretende un atto di fede. Se non credete alle fiabe, se siete cinici prima ancora che scettici o se credete, come Mr. Farber, il critico letterario e cinematografico del condominio, che tutto sia stato già raccontato e nel mondo non ci sia spazio per l’originalità e l’incanto, lasciate stare. Se invece avete bisogno di credere in fatti inverosimili, in creature fantastiche e siete disposti ad aiutarle nella loro nobile impresa di salvare il mondo, allora tuffatevi nella piscina del Cove, perché Lady in the water è una fiaba straordinaria. Il film del regista, congedato dalla Disney e accolto dalla Warner, è un’opera metalinguistica. Story, la protagonista, è la storia che si rivela mentre si racconta. Fuori dall’acqua S/story annuncia il suo scopo e i meccanismi narrativi da mettere in atto per raggiungerlo, i personaggi e i ruoli funzionali alla riuscita dell’impresa, al ristabilimento della situazione di equilibrio iniziale e alla sconfitta dell’antagonista che in una fiaba è sempre cattivo. Se la comunità di The village si nascondeva al mondo contemporaneo creando un nemico esterno per proteggere la propria sorte, bloccata sul finire dell’Ottocento, in Lady in the water la comunità, americana e multietnica, esce allo scoperto per combattere un nemico reale e garantire la propria emancipazione. Il mondo rappresentato nel cinema di questo autore è sempre diviso in due: vi persiste un confine che separa un intero ed è la paura la chiave d’accesso alla parte interdetta. L’aiutante, colui che secondo lo schema proppiano aiuta l’eroe, qui eroina, a compiere l’impresa è Cleveland, che come il prete di Mel Gibson (Signs) ha perso la fede. Ma nel cinema di Mr. Shyamalan è consigliabile ritrovarla subito, non credere potrebbe costarvi qualcosa di più del prezzo del biglietto. I don't know half of you half as well as I should like; and I like less than half of you half as well as you deserve. Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Sigmar Inviato 5 Novembre 2007 Gruppo: Membri Discussioni create: 127 Post totali: 2867 Reputazione: 24 Punti: 3530 Miglior heroquester: 3 Iscritto il: 04/02/2007 Status: Offline Connesso: 6 Giugno 2023 Segnala Condividi Inviato 5 Novembre 2007 Molto new age con atmosfere suggestive più fantasy che horror come veniva pubblicizzato in TV.Lo consiglio a chi ha voglia di sognare un pò... - "Sigmar! Un uomo stà scacciando demoni di khorne usando il tuo nome..." "E con questo? Non sai che chi è con me non è contro di me?..." Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
the Elf - Innuendo Inviato 5 Novembre 2007 Gruppo: Membri Discussioni create: 21 Post totali: 722 Reputazione: 84 Punti: 1042 Miglior heroquester: 4 Iscritto il: 24/01/2006 Status: Offline Connesso: 12 Dicembre 2016 Segnala Condividi Inviato 5 Novembre 2007 Premetto che dopo mun anno dalla sua visione ancora non ho capito se mi è piaciuto; Il regista, nato più o meno con Unbreakable, cresciuto con signs, the village ecc. arriva a portare la sua visione cinematografica, fino a questo momento sempre concentrata su un tema, poi sviluppato c on leggere sfumature da un film all'altro ad una vera e propria critica alla critica cinematografica, ci ho visto i Clichèt di vari generi mischiatio e rimischiati, più che una storia è l'avventura della ricerca dei personaggi per la storia, la preparazione di una trama affascinante che però non si sviluppa. Personalmente mi sono sentito molto costretto in quella palazzina, e mi aspettavo una seconda metà del film di evasione e libertà. Inoltre c'è la grande metafora del messaggio, uno scrittore che lavora ad un libro politico, interpretato non a caso dallo stesso regista, a cui viene profetizzato che cambierà il mondo, un uomo, innominato, leggendo quelle pagine, troverà il modo di risanare la nostra società tanto criticata ed imperfetta, perchè saprà cogliere il vero messaggio. Il film può forse sembrare troppo evocativo, ma non è inconcludente, tantomeno incompleto, è in formazione e sta a ciascuno degli spettatori interpretarlo. Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
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