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[REBOOT] Nuove ambientazioni (no Warhammer fantasy)


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Bhè come t'ho scritto io gioco nel mio mondo.... se volete ve lo descrivo un pò meglio, ma mi servirà un pò di tempo x trascriverlo su pc xchè io uso solo carta e penna!!!!!

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Può essere già un buono spunto iniziale.

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Allora....io la butto là....

Di seguito troverete la prima parte della campagna ambientata ne "la Terra" che ho chiamato "l'Ultima Alleanza".

Non so, magari è troppo romanzesco, ma io ve la posto... fatemi sapere che ne pensate e, se volete, posterò più avanti le restanti parti....

 

L'Ultima Alleanza

 

 

1 – Il Passo al Nord

 

 

Il Sole s'oscurò.

Così alte erano le colonne di fumo che s'alzavano dalla Foresta: William “Cuore di Ghiaccio” osservava l'orizzonte sul suo destriero nero. Sapeva bene che, il passaggio a Nord, era l'unico ostacolo, l'ultima difesa, l'ultima alba della Terra.

I suoi Vichinghi, silenziosi, gli erano accanto: le due legioni, rigorose ed immobili, rappresentavano la sua guardia personale. Armate fino ai denti, restavano indifferenti alla furia del vento gelido che, dal Monte Kadath, sferzava le bianche valli ed i monti intorno a loro.

Neve e ghiaccio ricoprivano le loro folte barbe rosse e bionde e pesavano sulle sopracciglia come gli anni spesi in quelle terre aspre ed inospitali.

 

Johnàs s'avvicinò al destriero del sovrano: “mio signore, i Corvi ancora non volano sulle torri di Asghard” aspettò “il fumo che s'innalza dalla foresta può significare solo una cosa....”.

“So bene” replicò William “cos'è quel fumo. Forse il mio capitano ha dimenticato le decine di battaglie combattute assieme?”.

“Mio signore, le tue gesta....”.

“Le nostre gesta John” lo interruppe il sovrano “un Re, senza il suo popolo, non vale poi molto.”.

Johnàs sorrise amaramente “vostro padre sarebbe orgoglioso di voi!”.

“Mio padre” tuonò Will “si perse per la sua superbia.... rischiò la sicurezza e l'incolumità del nostro popolo per la gloria!”.

“Non dovreste parlare così di Sire Alexander vostro padre.” Duncàn Lhorèdain s'avvicinò rapido a cavallo “vostro padre è stato un grande Re.... il più grande dall'alba dei tempi: fermò da solo l'avanzata dei Guerrieri dell'Est ponendo fine alla Grande Carestia e....”.

“Basta! Dovrò emanare un editto dove vieterò, per un paio di decenni almeno, l'apoteosi del passato.” sorrise, guardando i volti esterrefatti dei suoi generali più anziani “le vostre folte barbe si sono rizzate all'istante” esclamò ridendo.

“Giovane Re, il nostro passato fa del popolo Norreno il più valoroso tra quelli delle terre conosciute. Mai rinnegheremo l'operato dei nostri sovrani....”

“ E le loro.... barbarie!” concluse Will.

Duncàn sbuffò nervoso “dovremo chiudere il Passaggio mio Re: quello che s'è risvegliato a Sud, va oltre la nostra immaginazione.”.

“Non dovremmo forse aiutare le Amazzoni? Non dovremmo forse noi, Popolo del Nord, scendere in battaglia e ricacciare le Ombre nell'oscurità?” Johnàs era un guerriero forgiato nell'acciaio e nel ghiaccio. Nella sua casa da Capitano delle Guardie teneva, con orgoglio e soddisfazione, in bella mostra, gli elmi dei Goblin e degli Orchi che aveva affrontato ed ucciso nella sua lunga vita da Vichingo “non dovremmo forse far risuonare, ancora una volta, i nostri corni da battaglia?”.

William fissava senza sosta e senza parlare, le punte dei primi alberi della Grande Foresta “i guerrieri che ho inviato tre lune fa” disse allora “non sono ancora tornati: non chiuderemo il Passaggio a Nord, né risuoneranno i corni della battaglia. Aspetteremo ancora un giorno, poi....” il suono fragorosi di carri e cavalli interruppe il Re: dalla Foresta uscirono veloci e scomposti molti carri vichinghi e calessi delle Amazzoni cariche di guerriere.

 

“Chiudete! Chiudete il Passaggio! Tagliate le funi!” gridarono i guerrieri sui carri.

Le Amazzoni scagliavano frecce a ripetizione e, dal buio della foresta, s'udivano urla disumane e grugniti bestiali provenire dagli alberi.

Il Re alzò il suo braccio destro “Balestrieri, pronti” ordinò “Qualunque cosa insegua i nostri carri, abbattetelo....”.

In un istante, Lupi Giganti cavalcati da Orchi ripugnanti. Scheletri Guerrieri e Lottatori Uruk Hai, balzarono fuori dalle tenebre. William sbarrò gli occhi ed abbassò il braccio: i dardi volarono rapidi verso le belve, colpendole a ripetizione, più e più volte.

 

“Siate pronti: come passeranno i nostri carri, taglierete le funi e chiuderete i cancelli” poi sguainò la spada e si preparò allo scontro. Sapeva bene che, per chiudere i pesanti cancelli di ferro e legno, ci sarebbero voluti interminabili momenti e che, almeno i Lupi, sarebbero riusciti ad entrare nelle Terre del Nord.

“Tagliate” gridò Duncàn” Tagliate!” ripetè.

“No!E' troppo presto!” tuonò il Re, quando ormai, alcune funi erano state recise.

William fulminò il suo comandante “ Non possiamo rischiare mio signore” impugnò la sua Ascia “dobbiamo difendervi ad ogni costo!”.

Will digrignò i denti furioso “No!” e vide le funi recise volare in aria.

I pesanti cancelli si mossero con lentezza e fragore e la terra tremò.

Un carro si rovesciò a circa 50 metri dai cancelli e, quello subito dietro, si schiantò su di esso: una trentina d'Amazzoni e molti Vichinghi si ritrovarono a terra.

William ordinò la carica “No!” lo fermò Duncàn afferrandogli il braccio “non dovete andare. Non ve lo lascerò fare”.

“Lasciami maledetto” digrignò con rabbia “hanno bisogno di noi”.

“Il popolo ha bisogno di voi” disse allora Johnàs “ad Asghard c'è sempre stato un Donegan e, così sempre sarà” innalzò al cielo la sua Ascia bipenne, soffiò nel suo corno e si lanciò attraverso il cancello che, inesorabilmente, s'andava chiudendo.

Molti guerrieri lo seguirono gridando ed urlando inni di guerra, sfiorando il destriero del Re bloccato dal suo ruolo di regnante.

 

I carri superarono i cancelli seguiti da molti Lupi ed Orchi mentre, Johnàs, raggiungeva quelli schiantati ed i Vichinghi e le Amazzoni che combattevano contro un numero troppo numeroso di bestie.

 

“Proteggete il vostro Re” ordinò Duncàn “uccidete ogni nemico!”.

La guardia personale di William “Cuore di Ghiaccio” si scagliò contro i Lupi e decine di Spade ed Asce si sporcarono del sangue scuro dell'Orda del Sud.

Will si liberò della presa del suo comandante “se non ne uccidi almeno 20” ordinò “non entrerai a palazzo mai più”.

Duncàn Lhorèdain aveva combattuto mille battaglie al fianco del grande Re Alexander: insieme, avevano solcato ogni centimetro delle Terre del Nord, incontrato gli Elfi del Loryen, conosciuto le Amazzoni nella splendente città di Lanya.

Aveva affrontato i Draghi delle Montagne e studiato la lingua dei Nani; aveva partecipato alla grande battaglia che, al fianco di Elfi ed Amazzoni, i Vichinghi avevano combattuto contro quel popolo che i Norreni chiamavano “Combattenti dell'Est”, corrotti dal Male ed accecati dalla brama di oro e potere.

Aveva una lunga cicatrice sul viso che gli tagliava a metà l'occhio destro e glielo aveva reso bianco e vitreo: combatteva con due Asce Naniche, senza scudo né armatura.

Un elmo con delle lunghe corna ed un mantello di pelliccia, erano le sue uniche difese: combatteva al fianco del principe William, da quando la malattia della mente aveva colpito Sire Alexander, ma aveva sempre difeso l'operato del suo Re, anche quando aveva marciato su Hered per impossessarsi delle Antiche Gemme dei Nani; anche quando aveva cercato d'aprire le porte di Kadath, disobbedendo alle regole ferree dei suoi antenati.

Quando il Consiglio privò Alexander del suo Trono, fu l'unico dei “Grigi” ad esprimersi in maniera contraria, ma giurò fedeltà al principe Will e nessuno dubitò mai di lui.

Re Alexander concluse i suoi giorni di guerriero in un letto, come un comune malato, biascicando fandonie su una forza inarrestabile ed oscura ed un futuro nero ed opprimente.

La rovina dei Norreni fu la sua ultima profezia, prima di spegnersi, al calar del Sole nell'ultimo giorno di Autunno.

 

 

Buona lettura....

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Domande:

 

- il Re non si è contraddetto ordinando prima di non  chiudere il Passaggio e poi, di fatto, chiudendolo?

Non credi che una uomo dalla personalità così forte come quella di William si sarebbe semplicemente comportato come aveva fatto anche prima, cioé rimettendo al loro posto i suoi generali e partendo alla carica al posto del suo luogotenente?

 

Questo è, come giustamente hai detto, lincipit di una Campagna.

 

Ci aiuta poco però per l'ambientazione, almeno per come me la immagino io.

Per un'ambientazione io immagino, semplificando:

 

- la mappa di un mondo

- le razze, i popoli e le Nazioni

- le religioni

- Gli stati ed i meccanismi politici con i quali sono governati

- la Storia che ha animato gli eventi nel mondo creato.

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Allora:

 

Will dice.... "William fissava senza sosta e senza parlare, le punte dei primi alberi della Grande Foresta “i guerrieri che ho inviato tre lune fa” disse allora “non sono ancora tornati: non chiuderemo il Passaggio a Nord, né risuoneranno i corni della battaglia. Aspetteremo ancora un giorno, poi....” il suono fragorosi di carri e cavalli interruppe il Re: dalla Foresta uscirono veloci e scomposti molti carri vichinghi e calessi delle Amazzoni cariche di guerriere."

 

avrebbe comunque chiuso il Passaggio quando i carri fossero stati al sicuro..... "“Siate pronti: come passeranno i nostri carri, taglierete le funi e chiuderete i cancelli” poi sguainò la spada e si preparò allo scontro. Sapeva bene che, per chiudere i pesanti cancelli di ferro e legno, ci sarebbero voluti interminabili momenti e che, almeno i Lupi, sarebbero riusciti ad entrare nelle Terre del Nord."

 

ma Duncàn lo anticipò.... "“Tagliate” gridò Duncàn” Tagliate!” ripetè.“No!E' troppo presto!” tuonò il Re, quando ormai, alcune funi erano state recise. William fulminò il suo comandante “Non possiamo rischiare mio signore” impugnò la sua Ascia “dobbiamo difendervi ad ogni costo!”. Will digrignò i denti furioso “No!” e vide le funi recise volare in aria. I pesanti cancelli si mossero con lentezza e fragore e la terra tremò."

 

William "Cuore di Ghiaccio" avrebbe voluto scendere in battaglia coi suoi, ma glielo impedirono.... "Un carro si rovesciò a circa 50 metri dai cancelli e, quello subito dietro, si schiantò su di esso: una trentina d'Amazzoni e molti Vichinghi si ritrovarono a terra. William ordinò la carica “No!” lo fermò Duncàn afferrandogli il braccio “non dovete andare. Non ve lo lascerò fare”. “Lasciami maledetto” digrignò con rabbia “hanno bisogno di noi”. “Il popolo ha bisogno di voi” disse allora Johnàs “ad Asghard c'è sempre stato un Donegan e, così sempre sarà” innalzò al cielo la sua Ascia bipenne, soffiò nel suo corno e si lanciò attraverso il cancello che, inesorabilmente, s'andava chiudendo. Molti guerrieri lo seguirono gridando ed urlando inni di guerra, sfiorando il destriero del Re bloccato dal suo ruolo di regnante."

 

La mappa del Mondo l'ho disegnata e se ritrovo la macchinetta, stasera posto qualche foto.... i Popoli li descrivo più avanti nella storia, così come i meccanismi politici che, per dirla tutta, non ho descritto con estrema attenzione, ma i rapporti tra i vari popoli si. E' una cosa un pò lunga... ahahhaha

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Difatti quello dell'ambientazione è un lavoro lungo. :)

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ecco a voi la seconda e terza parte della storia....  domani, se posso metto qualche foto della Terra (la mappa che ho disegnato)

 

Buona lettura

 

 

2 – William e Faryan.

 

 

William diventò Re ereditando dal padre un regno sull'orlo della crisi diplomatica coi Nani ed un popolo stanco e ferito da anni di battaglie e centinai di morti alla ricerca di qualcosa, nascosto sui monti del Nord, che non s'era mai trovato.

Firmò la pace coi Nani pagando un pezzo molto alto in oro e cavalli ed ordinò al suo popolo di chiudere e mai più riaprire, l'antica via che conduceva al Monte Kadath.

Trasformò con calma e tenacia il suo popolo da guerrafondai ad ogni costo, a combattenti leali ed alleati delle Amazzoni e degli Elfi, ispirandosi alle loro leggi ed alla loro saggezza.

I suoi giorni da Re vennero squarciati dal risveglio dell'Ombra a Sud.

Aprì le frontiere e facilitò la fuga delle Amazzoni e degli Elfi, che abbandonarono lentamente la Grande Foresta; inviò guerrieri ed esploratori ai confini delle Terre Nere e fu il primo, tra i Re della Terra, a venire a conoscenza dell'incubo che tutti, da li a poco, avrebbero vissuto: era arrivato il tempo delle spade e della gloria.

 

Tagliava teste e recideva arti; vedeva macchiarsi la sua armatura lucente col sangue degli Orchi; infliggeva colpi su colpi ai Lupi Giganti e vedeva i suoi guerrieri uccidere e perire, in un tornado di sangue e acciaio.

Quando l'ultimo Pelle Verde cadde a terra, gettò via con rabbia il suo elmo, scese da cavallo e corse ad arrampicarsi sulle scale di legno che portavano sulla sommità dei cancelli che, oramai, s'erano chiusi del tutto pochi istanti prima.

Il corno di Johnàs non risuonava più nella valle; le grida di battaglia avevano lasciato il campo ai grugniti degli Orchi che inneggiavano i Lupi.

Il Signore del Nord rabbrividì, vedendo due Amazzoni venir sbranate vive da un branco di 4 o 5 lupi, tra i boati bestiali degli Orchi e gli Scheletri che si cibavano delle carcasse dei Vichinghi morti e dei cavalli.

Si sentì mancare; sentì il suo stomaco contorcersi e vomitò.

Cercò il corpo di Johnàs tra l'apocalisse che vedeva sotto i suoi occhi, quando una mano gli toccò la spalla.

“Mio Re” disse Duncàn con un filo di voce “dobbiamo andare”.

Will non volle muoversi “no!”.

Duncàn continuò “la notte è alle porte: tra qualche ora se ne andranno e rientreranno nella foresta. Neanche gli Orchi sopportano di buon grado queste temperature.”.

“Rientreranno nella Foresta? Per distruggere quel che resta del Regno delle Amazzoni? E noi che faremo? Ci arroccheremo come pecore dietro le mura delle nostre fortezze protetti dal freddo Inverno del Nord?” le lacrime solcarono il giovane volto impolverato, lavando via il sangue ed il sudore ghiacciato “noi siamo i Vichinghi!” tuonò ed afferrò una Balestra; la caricò in fretta e, senza prender la mira, la schioccò nel vento, andando a colpire un Goblin che rosicchiava quello che, forse, una volta era il braccio di un guerriero.

Un' urlo s'innalzò nella valle; un grugnito senza senso; un suono come un sorrise crudele; un grido, disperato e terribile.

“Venite via!” Duncàn lo tirò “dobbiamo avvertire i Nani....”

Il sole tramontava sopra l'Estremo Nord, mentre gli Orchi ritornarono nella foresta per cercare riparo dal gelo della notte.

William “Cuore di Ghiaccio” aveva visto compiersi l'incubo del quale farneticava suo padre Alexander negli ultimi giorni della sua gloriosa vita..

Era stato testimone della follia e della potenza del Chaos e del Male; un potere antico s'era impossessato della Grande Foresta, spazzando via in un sol colpo, l'antica stirpe delle Amazzoni e le speranze di un giovane Re.

Vide il sole tramontare altre tre volte, prima che il fumo smettesse di salire da Lanya; ogni giorno chiedeva notizie delle porte del Monte Kadath ed aspettava un segnale da Ovest che gli suggerisse una qualsiasi, saggia azione da compiere.

Guardava ogni notte la sua giovanissima figlia addormentarsi e stringeva forte la moglie, rassicurandola sul loro futuro, mentendole, il più delle volte.

 

Mesi dopo, salì ad Asghard un Ranger delle Highlands.

“Dunque, gli Stregoni Grigi comandano ancora a Lhomar....” William rifletté ad alta voce “quanti giorni abbiamo prima del Conclave?”.

“Tre, mio signore; esattamente quanti ne serviranno per arrivare in Hamann.... ma dobbiamo partire immediatamente.”.

Will fissò l'esploratore “come hai detto che ti chiami?”.

“Sono il Ranger Faryan Fortyn, figlio di Laryan, il comandante degli Highlanders” si fermò “mio signore” continuò “cos'è che s'è risvegliato a Sud? Cos'è che ha avuto il potere d'allarmare i Saggi Stregoni Grigi?”.

“Ragazzo” tuonò Duncàn “conosci le Terre Nere e gli Stregoni del Chaos? La Grande Guerra all'alba dei tempi combattuta da Stregoni e Sacerdotesse?”.

Faryan chinò il capo ed annuì “il nostro signore, Marcel McLoud, Condottiero delle Highlands, ordinò che a tutti i giovani delle colline, venisse narrata l'antica storia della nostra terra....” disse quasi con timore.

“Ai tuoi figli, Faryan figlio di Laryan, racconterai un nuovo capitolo di quella stessa storia” disse allora Will “ferrate il mio cavallo ed uno per il Ranger; ci serviranno provviste per tre giorni.”.

“La vostra guardia sarà pronta al vostro comando mio Re!” disse Duncàn.

“Viaggeremo soli; io e Faryan.”.

“Ma, mio signore....”.

“Asghard ha bisogno di tutti gli uomini disponibili e, in due soltanto, daremo meno nell'occhio.”

 

 

3 – Il Conclave.

 

 

Hamann era la grande città degli Uomini; la più grande, di tutta la Terra.

Magnifici edifici s'innalzavano nel cielo; bianche torri e maestosi bastioni; case giardino, armerie e stalle.

Hamann era il centro del mondo conosciuto: dai suoi mercati, i mercanti partivano per i loro viaggi di spezie e tessuti, barattando la loro mercanzia con le gemme dei Nani, le pellicce dai Norreni ed i monili degli Elfi.

Dalla capitale, Re Gordanyn governava su tutti gli Uomini delle Terre ad Ovest del Deserto Centrale; da Hamann, l'Impero si estendeva lungo la Via dei Ponti, fino alle Foreste del Nord nel Regno di Stynia; lambiva le verdi praterie delle Highlands e si spingeva a Sud, dove Il Clan dei Barbari popolava le Terre al di qua delle Paludi Nere.

Sotto le Foreste del Nord, al confine col Regno di Stynia, Lameth “Stirpe di Lupo” comandava il suo Clan con saggezza e tenacia.

“Allora, mio Re, siamo giunti alla resa dei conti?”.

“Non usare questo tono referenziale con me, Lameth, figlio di Lucyan, Signore dei Lupi. Io sono un tuo pari, lo sai bene....” disse sorridendo Gordanyn “la resa dei conti, è ciò per cui siamo nati.”.

“Mio Re, non saremo mai alla pari: il Clan dei Lupi risponde all'Impero e vede in Hamann, la sua unica capitale e, Voi, come Imperatore.... e così, sempre sarà. L'indipendenza che c'è stata offerta, sarà per noi la più grande delle ricompense”.

“Giovane Mastro Lameth, rivedo in te lo spirito Guerriero di tuo padre Lucyan ed una grande saggezza, rara persino tra i Re più anziani” disse allora Baranh “il Vecchio”, il Re Barbaro di Anyath “amico mio" continuò rivolgendosi a Gordanyn “questi giovani prenderanno presto il nostro posto”.

“Questi giovani dovranno condurci alla vittoria, amico mio. Il Male s'è svegliato al di là del Deserto e, noi, vecchi gerarchi, sappiamo bene cosa significa.”

Gordanyn aveva passato lunghi anni seduto sul trono d'oro di Hamann: aveva visto il proprio Regno crescere e proliferare, siglando alleanze, aprendo le frontiere a tutti i popoli liberi della Terra “durante questi anni” disse affannoso sedendosi “ho visto la Terra cambiare; i popoli scontrarsi l'un l'altro.... abbiamo difeso la pace sulle nostre terre, lasciando libero il nostro popolo di scegliere dove e come vivere felice” invitò Lameth e Baranh a sedersi accanto a lui, sopra i loro troni di marmo bianco; a sinistra, il Signore dei Lupi; alla sua destra, il vecchio Re Barbaro.

 

Il Regno degli Uomini fu diviso in tre regioni quando Gordanyn era un giovane Re appena succeduto al padre, morto durante quella che verrà ricordata come “la Guerra Fratricida di Sire Malcony”.

Sire Malcony aveva sempre sostenuto che Hamann avrebbe dovuto essere il centro del mondo; spalleggiato dai Maghi Bianchi di Lhomar, che inviarono in sostegno del Re i loro guerrieri migliori, Sire Malcony soppresse nel sangue la rivolta del Clan dei Lupi, che rivendicavano per loro più diritti, tingendo di rosso le acque dei fiumi e le terre a Nord di Lhomar.

I Barbari del Sud, minacciati di rappresaglie se avessero aiutato i Lupi contro l'Impero, si barricarono dentro le mura di Anyath, abbandonando i campi e portando tutto il bestiame ed il raccolto in città.

Il Clan dei Lupi reagì e, sfruttando il potere dei Licantropi, lanciarono un'offensiva nelle praterie nel Nord del Regno e trucidarono più di mille guerrieri in tre giorni: quei giorni verranno poi ricordati come “le tre lune della vendetta dei Lupi” e segnarono l'inizio del declino di Sire Malcony.

Il Re cercò di riprendersi le terre al Nord e condusse una campagna che durò più di un mese; un'offensiva che si tramutò nella battaglia più sanguinosa mai combattuta dagli Uomini.

Durante quell'inutile massacro, Sire Malcony perse la vita in una fredda notte d'Inverno.

I guerrieri di Hamann e Lhomar si ritrovarono di colpo senza il loro condottiero e si ritirarono sempre più a Sud.

Lhomar fu cinta d'assedio dieci giorni dopo ed i Maghi Bianchi, consigliati dai saggi Stregoni Grigi, spinsero sul Trono il giovane Gordanyn, di appena 16 anni, convinti di poterlo manovrare a loro piacimento.

Gordanyn invece, si dimostrò un re saggio ed intelligente, che prese in mano le sorti del regno con tenacia e risoluzione.

Rischiò tutto e marciò su Lhomar in compagnia della sola guardia reale ed i consoli dei Maghi che si trovavano in Hamann.

Siglò la pace e l'indipendenza del Clan dei Lupi con Re Lucyan e, negli anni a venire, aiutò il Clan a costruire città e strade nelle Terre Selvagge.

Finita la guerra, i Barbari aprirono le porte di Anyath e, in un giorno poi divenuto storico, siglarono l'indipendenza delle Terre a Sud, pur restando parte dell'Impero.

 

Uno ad uno, i Signori dei regni della Terra arrivarono nella capitale degli Uomini per partecipare al Conclave indetto dagli Stregoni Grigi.

“Spero che siano venuti tutti” sussurrò Baranh nell'orecchio di Gordanyn.

Il Re sorrise e s'alzò “benvenuti a voi, sovrani e regine della Terra. Anche se è solo una sciocca formalità, vi chiedo di presentarvi” e si sedette sbuffando.

Baranh “il Vecchio” s'alzò e si presentò alla piccola platea della grande sala e, subito dopo, fu il turno di Lameth “Stirpe di Lupo”.

“Sono Lameth, Signore del Clan dei Lupi: siamo qui, perchè il tempo della Grande Guerra del nostro tempo è giunta e, noi, non possiamo voltare la testa dall'altra parte....” tornò a sedersi.

“La Grande Guerra del nostro tempo” replicò Godorh “il Saggio”, avanzando dal buoi della sala, assieme alla piccola delegazione di Maghi Bianchi “la Grande Guerra …. la ricordo con gli occhi di un ragazzo, un giovane come te, Lameth, figlio di Lucyan. La ricordo, come un immenso campo di corpi e lance spezzate; sangue e fuoco. Sono Godorh, lo Stregone Grigio, Arcimago reggente di Nanya e vengo qui come rappresentante del Regno dei Maghi.”.

S'accomodò su una delle sedie poste a semicerchio davanti ai tre troni. Quattro giovani Maghi, suoi discepoli, si sistemarono dietro di lui.

“Godorh, mio signore, le chiedo umilmente perdono, ma devo chiederle di consegnarmi il suo bastone magico ed i bastoni dei suoi discepoli: è la legge di Hamann.”.

Godorh sorrise e, contro il parere dei quattro giovani maghi, ordinò di consegnare i bastoni, al giovane Capitano delle Guardie posto davanti a lui.

“Perdonate queste antiche leggi” disse Gordanyn.

“Le leggi, sono la base delle democrazie” rispose Godorh e consegnò il suo bastone. “Come ti chiami figliolo?”.

“Dane Foster, figlio di Damianh, mio signore. Sono Capitano delle Guardie Imperiali e sono pronto a dare la vita per le nostre terre e per coi tutti.”.

Gli appoggiò la mano sulla spalla “speriamo non sarà necessario, figliolo”.

Una voce leggera sussurrò annunciando “Dama Faithel, signora di Loryen” ed un brusio s'alzò nella sala.

“Mai prima d'ora, la Signora della Luce aveva messo piede in Hamann” Sire Gordanyn s'alzò e fece un inchino.

Lameth si mise in ginocchio e Baranh chinò il capo in segno di rispetto: Godorh sorrise e salutò la sua vecchia amica che avanzava, leggera e superba, tra i suoi Elfi Silvani.

S'accomodò sulla sedia accanto allo Stregone Grigio “non abbiamo armi con noi” disse “i nostri arcieri son rimasti fuori le mura. Vi ringrazio dell'invito Sire Gordanyn e, voi, Re Lameth, non inginocchiatevi dinanzi a me: alzatevi, ve ne prego.”.

Lameth tornò al suo posto “è un onore per me essere solo alla vostra presenza, mia signora”.

“Vi ho sentito parlare di guerra. Vi ho sentito parlare di dare la vita per le nostre terre.... voglio che sappiate che, questa, sarà la madre di tutte le guerre; che il Male che s'è svegliato nelle Terre Nere del Sud non s'arrenderà mai, finché noi non saremo annientati. Questo potrà accadere nel caso in cui noi, non saremo tutti uniti. Dobbiamo rinunciare agli antichi rancori tra i nostri popoli.”.

Gordanyn e Godorh annuirono compiaciuti alle sagge parole di Dama Faithel.

 

“Quale saggezza!” una voce carica di rancore avanzò dal buio “quale infinità verità, tra le parole della nostra signora. Ma come potete voi annuire? Come se, quei pensieri, fossero anche i vostri” Ariel Stynel arrivò al cospetto dei sovrani degli Uomini con passo sicuro e fare minaccioso: la signora del Regno di Stynia era accompagnata da Samuel e Michael Krafter, Comandante degli Alchimisti Guerrieri e Rettore dell'Università degli Alchimisti.

Lameth schizzò in piedi “lasciate le vostre armi e sedetevi anche voi; solo allora, avrete la facoltà di parlare”.

“Facoltà di parlare l'abbiamo da sempre come popolo libero” rispose Ariel “anche se, Uomini e Maghi, di tutto hanno fatto per relegare noi Amazzoni a vivere in solitudine.”.

“Consegnate le vostre armi” disse allora Dane Foster, ma Ariel continuò “Avete relegato noi e gli Alchimisti a viver su al Nord, sopravvivendo con le nostre sole forze, senza l'aiuto di nessuno, tra l'indifferenza del popolo delle Highlands e le vostre frontiere chiuse.”.

“Consegnate le armi!” tuonò allora il Capitano Dane ma, ignorandolo, Ariel giunse fin sotto i tre troni “Voi, Lameth, avete ordinato che, per ogni lupo trovato morto lungo il confine, avremmo dovuto versare un tributo, quando invece, tutti voi del Clan dovreste ripagare le nostre pecore uccise.”.

“Lasciate a terra le vostre armi!” Dane impugnò la sua mazza ferrata, pronto a strapparle con la forza da Ariel e gli Alchimisti.

Samuel sguainò la spada e si pose di fronte al guerriero “a vostra disposizione, capitano.”.

“Fermi!” tuonò Gordanyn “Capitano! Gettate a terra la vostra mazza e, voi, Alchimisti, abbiate la saggezza di consegnare le vostre armi.”.

Dane obbedì lasciando cadere la propria arma “obbedisci, cagnolino” lo schernì Samuel ridendo.

“Come mai” chiese Ariel ai tre Re degli Uomini “solo ora ci convocate come vostri pari?”.

 

“Perché la fine di tutto è quasi inarrestabile!” William Donegan entrò nella sala accompagnato dal Ranger Faryan Fortyn delle Highlands “e nessuno di noi, ha il diritto di tirarsi indietro, o farsi da parte.”.

Ariel si voltò “William Donegan, Signore e padrone dell'Estremo Nord. Colui che ha visto il Male prendere possesso della nostra foresta. Colui che ha visto morire il suo popolo, assieme al mio.... anche tu, lascerai che questi tre ti comandino? Magari assieme allo Stregone Grigio....”.

Lameth digrignò i denti “tu non ai neanche cosa stai dicendo: nessuno di noi vuole comandarvi, ma non abbiamo più tempo ormai....”.

“Non abbiamo mai avuto tempo, figli miei” una voce roca e bassa, greve e dura, accompagnata dal fragore di armature ed armi, avanzò “sono anni ormai che il mio popolo tiene d'occhio i Draghi delle Montagne e, mai come in questi ultimi mesi, essi, hanno dormito in maniera nervosa....”

“Cosa stai cercando di dire, Dharyn, figlio di Toryn, Signore della Fortezza di Hered” chiese allora Gordanyn.

“ Se i Draghi si svegliassero, non ci sarebbe il tempo neanche di dare l'allarme....” sospirò “ecco le mie armi e quelle della mia scorta. Coraggio Signore dei Vichinghi, consegna la tua Spada e tu, Ranger delle Colline, lascia a terra il tuo Arco.... e voi” guardò Ariel “deponete l'ascia di guerra in questo giorno nero!” prese posto ed invitò gli altri a sedersi.

Ariel e gli Alchimisti consegnarono le armi al Capitano Dane e presero posto; William si sedette ed invitò Faryan a sedere accanto a lui, al posto riservato al sovrano delle Highlands.

“Come da tradizione” disse con estremo imbarazzo “il Signore delle Highlands non può lasciare il suo palazzo a Borgo di Centro a meno che non si vada in guerra e, anche se a malincuore, non potrà essere presente....” prese posto tra i mormorii generali di disapprovazione ed il conclave ebbe inizio.

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Sì, è possibile.

 

Sul forum sono già aperti diversi progetti che riguardano ambientazioni nel mondo del Signore degli Anelli ed in quello di Lupo Solitario.

Se sei interessato fai una ricerca, sennò vedo di ripescarle io e di darti i link.

 

Va detto che l'ambientazione di HeroQuest non è propriamente quella di WHF, la riprende ma poi si cristallizza in uno scontro tra due fazioni, quella del Caos e quella degli Umani alleati con Nani ed Elfi. Ricorda, insomma, molto più il Signore degli Anelli o il ciclo di Shannara. Tutto ruota attorno alla figura di Morcar - Sauron che agisce per conto del Caos. Il "Caos" è lasciato indefinito (non come in WHF).

 

 

Personalmente ho sempre ambientato le mie avventure in un mondo svincolato da quello classico di HeroQuest. Preferisco di gran lunga le lotte tra reami che possono avere qualcosa in comune con il nostro Alto Medioevo, ovviamente con ampie spruzzate di fantastico (gli Orchi hanno i loro territori e non sempre hanno proprio tutti i torti).

 

 

Se posso darti una mano e pensi che possa venirne fuori qualcosa sono contento di mettere in mezzo qualcosa :-)

Ciao, sono molto interessato al progetto riguardante l'ambientazionene nel mondo del Signore degli Anelli.

Potresti darmi il link?

Io solitamente ambiento le avventure nel mondo di WHF. Secondo me è una ambientazione ben studiata e molto affascinante. Per quanto riguarda il Caos in HQ, come hai detto tu, è più indefinito.

Ovvero vi è un unica fazione del Caos. In WHF sono invece  4 fazioni rivali(ognuna devota al proprio dio del Caos).

Tuttavia esistono gli adoratori del Caos indiviso che sono adoratori di tutte e 4 le divinità. Quindi i guerrieri di HeroQuest potrebbero appartenere a quest'ultima fazione.

 

Un altra ambientazione interessante potrebbe essere quella di Elder Scrolls.

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Certamente!

 

Qui un'accesa discussione su due modi diversi di vedere il Caos in HeroQuest. Anche io lo vedo come indefinito e penso che per come è messa giù in HQ si possa benissimo usare come trampolino per svincolarsi dall'ambientazione GW (questione personale, cerco di lasciare la Bottega dei Giochi fuori dai miei passatempi, inoltre non avresti problemi di Copiright).

 

Qui un abbozzo di ambientazione per il Signore degli Anelli alla quale si era iniziato a lavorare.

 

 

Appena ho 5 minuti mi leggo il post di Lex :)

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