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Provare Linux e recuperare i dati persi


Yon
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P.S. Tempo dall'avvio del PC con Win 7 e Chrome alla visualizzazione di questa pagina 2 minuti e 8 secondi. Linux quanto fa (nel senso che proprio non lo so)?

L'altra volta ho cronometrato e ci ha messo 35 secondi per avviarsi. Cioè, dopo 35 secondi ero già operativo.

 

Quindi il tempo di aprire internet e fare il log in.

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P.S. Tempo dall'avvio del PC con Win 7 e Chrome alla visualizzazione di questa pagina 2 minuti e 8 secondi. Linux quanto fa (nel senso che proprio non lo so)?

L'altra volta ho cronometrato e ci ha messo 35 secondi per avviarsi. Cioè, dopo 35 secondi ero già operativo.

 

Quindi il tempo di aprire internet e fare il log in.

 

E allora direi che al riguardo questo tagli la testa al toro :wink:

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Per riprendere un attimo il tuo penultimo post, capisco e condivido grande parte di quello che hai detto; più che altro, la Storia lo racconta in molti casi, ma non in tutti.

Ad esempio, tanti movimenti ereticali hanno detto il contrario.

Anche la Comune di Parigi o la Catalogna nel '36 sono partiti da forti spinte idealiste e meno "di pancia". Poi, d'accordo, sono finiti tutti male.

 

Per cui sì, la rivoluzione si fa partendo dagli ideali di pochi che invogliano i tanti ad attivarsi per convenienza, perché pure la rivoluzione è una roba che se non ha un buon marketing non va da nessuna parte.

Ecco, io penso che il primo cambiamento dovrebbe essere questo, cercare di eradicare questa cultura che ci fa vedere tutto, anche inconsciamente, in termini economici. Quando parliamo, anche se non ce ne accorgiamo, usiamo spesso terminologie economiche, sì che alla fine la nostra visione, anche quando cerca di rompere lo schema, ricade sempre dentro quello più grande del motore economico dell'universo. Se ci pensi un attimo troverai un sacco di espressioni che noi usiamo comunemente che non fanno altro che rinvoltolarci inuna visione di "quanto interesse viene su questa cosa". .

La rivoluzione, o più semplicemente la presa di coscienza, non deve vendere, quindi non ha bisogno di marketing. Io non voglio vendere la mia idea, voglio farla conoscere e farla valutare alle persone salvaguardando la loro indipendenza di giudizio. Io non voglio che pochi conducano tanti, perché sennò poi alla fine si ricade sempre nel leaderismo, vorrei che pochi fossero da stimolo ai tanti, anche da punto di riferimento se vuoi. Questo era per precisare la mia posizione, non sto dicendo che tu volessi affermare cose diverse.

Quindi con l'open source vorrei che la gente lo provasse e cercasse di capire perché è meglio avere 8 che 10.

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La rivoluzione, o più semplicemente la presa di coscienza, non deve vendere, quindi non ha bisogno di marketing. Io non voglio vendere la mia idea, voglio farla conoscere e farla valutare alle persone salvaguardando la loro indipendenza di giudizio.

 

Giusto, anzi, giustissimo.

Ma l'umanità non ha mai funzionato così, temo. C'è sempre stata la rivoluzione e poi il cambiamento culturale, ché delle teorie filosofiche degli intellettuali a quelli che la rivoluzione la facevano per strada non è mai importato nulla. Se non dopo aver assaltato i forni e riempita la pancia.

Desiderare di cambiare questo non è solo molto difficile, è proprio utopistico e solamente ideale: a perpetuarsi è solo una nicchia di pensiero che non riesce a sconfinare dai suoi limiti all'atto pratico.

 

Se esistesse uno Steve Jobs del progetto GNU (riferendomi esclusivamente alla sua "visionarietà", secondo il significato contorto e markettaro che questa parola ha assunto dopo la sua morte) sarebbe infinitamente diverso.

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C'è sempre stata la rivoluzione e poi il cambiamento culturale,

Questo è l'incipit di una discussione lunghissima che se vuoi affrontiamo in un thread specifico off-topic, anche se non so quanto sia giusto farlo sul forum di HeroQuest. Molti filosofi ne hanno dibattuto, è molto interessante. Ed è anche un problema molto rognoso. Ora non vorrei andare troppo OT, quindi scusami se non mi dilungo.

 

Se esistesse uno Steve Jobs del progetto GNU

Vero. In parte, credo. Io sono sempre tra quelli che preferirebbe non avere la Cappella Sistina e sapere che più Romani, all'epoca, vivevano bene. Inoltre si può anche contrapporre il modello della Cappella Sistina a quello della Sagrada Familia, che poi è più in generale il modello di molte costruzioni medievali. Ecco, se lo Steva Jobs di GNU somigliasse a Dalì sarei d'accordo con te. Nel frattempo continuo a preferire tanti scalpellini che lavorano coralmente al progetto che un Michelangelo solo (e non voglio accostare Michelangelo a Jobs, puntualizzo!!).

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  • 1 mese dopo...

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Premesso che non ho letto tutta la lunghissima discussione su questo thread, dico solo che per una persona che NON utilizza il computer per giocare può utilizzare tranquillamente Linux come sistema operativo...

 

Ormai è dal 2008 che utilizzo Ubuntu come distro e mi sono sempre trovato benissimo...tutto quello che mi serve (come programmi) lo trovo tranquillamente..

 

Devo utilizzare un clone di Photoshop, uso Gimp, mi serve un clone di Nero, uso K3B, devo creare dei documenti uso Libre Office, nel momento in cui ti abitui all'OpenSource che puoi installare qualsiasi cosa e qualsiasi programma senza pagare alcun centesimo e senza utilizzare programmi che hanno una durata limitata, non riesci più tornare indietro...

 

Vedere miei amici che utilizzano Windows e il 90% dei programmi installati sono a pagamento mi viene da ridere...

 

Come Yon la questione è di provare tale sistema, ma non per un giorno, minimo per due o tre mesi in modo tale da capirne il funzionameto e sopratutto i vantaggi :)

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Scusami se dissento, ma i programmi free che girano per linux non si possono considerare cloni, ma diciamo, fratelli poveri.

Ho provato Gimp e non ha neanche la metà delle potenzialità di Photoshop.

Ho provato Open Office e aperto un documento .doc (che specificano sia compatibile al 100%) mi ha scombinato tutta la formattazione. Ho provato a ricrearlo da zero e ho trovato la metà delle impostazioni per la formattazione che ha Word.

Non ho provato nessun emulo per Nero, ma sicuramente nessuno ha le credenziali per essere considerato un clone.

 

Il fatto di pagare qualcosa implica che sia migliore, e ti assicuro che è cosi.

 

Mia figlia a scuola usa Illustrator per progettazione. Gli ho messo sul portatile Inkscape per studiare a casa.

Ha detto che 'Si, assomiglia a Illustrator'. Poi, una volta aperto un file .ai gli ha scombinato le impostazioni dei vettori e una volta sistemato è stata costretta a esportare il file in .pdf con livelli, perché non supporta il salvataggio in .ai, a meno che non istalli dei plug-in che per farlo deve essere un programmatore.

 

Linux sarà bello leggero, ma non ha paragoni con Windows/Mac.

E questo me lo ha detto uno che si è laureato in Informatica e adesso fa il programmatore.

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Sicuramente i programmi che io definisco clone non saranno allo stesso livello dei programmi che compri, però sono delle ottime alternative...

 

Il problema principale che le persone utilizzano programmi come Photoshop, Office o Windows è solo perchè c'è la pirateria...altrimenti sarei curioso di vedere quanta gente è disposta a spendere 300 euro per avere questi 3 programmi...

 

Io sono passato all'OpenSource anche per questo in modo tale da non essere vincolato dai programmi a pagamento... e dopo un periodo in cui mi dovevo abituare sopratutto con OpenOffice, adesso non sento più il bisogno di utilizzare Office, o Photoshop...

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Il problema principale che le persone utilizzano programmi come Photoshop, Office o Windows è solo perchè c'è la pirateria...altrimenti sarei curioso di vedere quanta gente è disposta a spendere 300 euro per avere questi 3 programmi...

 

Più di quanto si creda, immagino, se sono baracche che stanno ancora in piedi.

Ma non vorrei farla troppo semplicistica perché è anche probabile sia una stupidaggine.

 

Comunque si torna sempre lì: dipende da come e per cosa ti serve un programma. È chiaro che spendere una cifra per Photoshop quando in realtà ti basterebbe Gimp sia per lo meno sciocco (filosofia GNU a parte).

 

Quello che contesto sono le affermazioni che vorrebbero far intendere che l'OpenSource garantisca un utilizzo per tutti. Perché in realtà non è vero.

Per molti (indubbiamente), forse per la maggior parte (non ne son sicuro), ma per tutti decisamente no.

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Ops, m'era sfuggito.

 

C'è sempre stata la rivoluzione e poi il cambiamento culturale,

Questo è l'incipit di una discussione lunghissima che se vuoi affrontiamo in un thread specifico off-topic, anche se non so quanto sia giusto farlo sul forum di HeroQuest. Molti filosofi ne hanno dibattuto, è molto interessante. Ed è anche un problema molto rognoso. Ora non vorrei andare troppo OT, quindi scusami se non mi dilungo.

Sicuramente potrebbe avere dei risvolti interessanti come discussione, ma (lo dico francamente) non mi importa molto dei dibattimenti tra filosofi al riguardo, soprattutto quando, come ci dice la storia, la pratica è così diversa dalla teoria (ed essendo io piuttosto banale, preferisco sempre la prima) dato il distacco che notevole che mediamente c'è tra "chi pensa" e "chi fa".

 

Nel frattempo continuo a preferire tanti scalpellini che lavorano coralmente al progetto che un Michelangelo solo (e non voglio accostare Michelangelo a Jobs, puntualizzo!!).

Senz'altro, ma mentre stan lì a scavare col cucchiaino, sull'altro lato la montagna è diventata una catena montuosa :)

Non è discorso di rassegnarsi e tutto il resto, è che proprio trovo completamente sbagliato il metodo rispetto a ciò che l'ideale si propone. Non ho trovato da nessuna parte un programma "pratico" o organizzato nel tempo di questa "rivoluzione", che nonostante i buoni propositi mi pare proceda un po' a membro canino, mentre la controparte ha business plan che prevedono tutte le mosse fino al 2051 con un'espansione mirata e controllata.

 

Quello che volevo dire è che sicuramente la visione che aveva Jobs era quella di come sviluppare la propria azienda nei minimi dettagli con un'elevato margine di successo all'atto pratico, mentre la GNU Philosophy fa le cose perché è giusto, ma alla domanda "Sì, vabbè, ma realisticamente e all'atto pratico poi?" risposte non ne ha e stupidamente non mi pare intenzionata a (o in grado di?) darne.

Correggimi se sbaglio, eh.

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