idee per reboot A World Reborn - Collected Visions

[Nedo]

Oppure "Cronache del Mondo Rinato"....

scherzo, mi autocensuro, e mi tuffo nella fossa dei Fymir...

[Yon]

Generalmente con D&D per un'ora di gioco ne servono tre di preparazione se si vuol fare sul serio.

Verissimo.

A volte però (ad esempio per gli Emilian Quest) mi è capitato di impiegaqrci ugualmente tre ore per un'ora di gioco. Ma capisco che sono un po' fissato io, magari :P

 

L'esperimento con warhammer quest si era rivelato interessante, ma è un gioco che non ha avuto un buon sviluppo e bilanciamento delle regole, il suo fratello più anziano mi è più congeniale anche se ha bisogno di una decina di pagine di espansioni alle regole.

 

Egggiàgggiàggià... Mastro Nedo ha detto la cosa giusta :twisted: secondo me.

[Mirak]

Nuova versione della mappa sperando che sia l'ultima

[Yon]

Sacro Romano Impero Rifondato :shock:

 

Ecco perché noi europei saremo sempre una spanna sopra a tutti gli altri :)

[Mirak]

Il mediterraneo è di Lilith e penso che Leviatan avrà l'oceano atlantico.

Quindi sarà il nemico per antonomasia dell'impero coloniale del Nordamerica (bg steampunk)

[Mirak]

idee per dei non di cthulhu

 

Dei ostili all'uomo

 

Demah Keres (Aka Demetra, Cerere, gea, Kerri o Kerres o Kerria)

i figli

G'Uno (aka Giunone, Era)

Iacco (aka Bacco, Dionisio)

Phoneth (persefone, proserpina)

Adh'e (ade, saturno)

 

Set

Leviathan

Nebh'Regal (Nergal, o Nerigal o Erra) ed Er' Skial (Ereshkigal)

 

Dei meno ostili all'uomo

 

Lilith, demone femminile – lussuria

Kushiel “il rigido”, angelo rinnegato – punizione, tormento

Naamah, angelo femminile rinnegato – lussuria

Shemhazai, angelo traditore

primo portatore della magia all'uomo, da poco libero dalla sua prigione.

 

Dei d'Acciaio

 

Ymir – il possessore del calderone

Famir - ?

Loki – il maestro della forgia e dell'inganno

[Mirak]

Demah keres - la madre dei veri dei

 

Partiamo dal mito vero: Demetra o Cerere, la divinità della natura. La visione filtrata che giunge ai giorni è di una divinità mite e bonaria, signora della fertilità e del raccolto.

 

Questa però è una visione che non tiene conto che Cerere ha moteplici aspetti ed è anche la Mater Terribilis (si leggo Evangelisti troppo spesso) , colei che invidia l’uomo e vuole privarlo della sua virilità oppure che soffoca o annega i neonati. La castrazione è un aspetto inscindibile da culto di Cerere.

 

A Cerere i romani offrivano sacrifici di sangue sotto forma di testicoli di toro appesi alle sue statue. C’è chi dice che le offerte a Cerere non fossero sempre e solo gli attributi degli animali, di certo i suoi sacerdoti erano castrati o evirati.

 

Un culto che mutili gli uomini degli attributi per donarli ad un demone-dio mi pare geniale. Così nasce la dea Demah Keres, adorata dai latini sotto li falso nome di Cerere e prima ancora dai greci come Demetra e Gea, ma ricoducilbile ai culti paleolitici della grande madre..

 

 

“Il vero culto di Demah Keres nasce agli albori della razza umana, quando ella arrivò sulla terra a sigillata in una meteora, ultimo frammento del suo pianeta natale.

 

Keres è una dea affamata, incarnazione dell’odio verso il genere maschile responsabile della distruzione del suo mondo natale, che pretende assoluta sottomissione ed estrema obbedienza. È una divinità dispotica che genera in continuazione figli in orribili amplessi con uomini che poi vengono mutilati dopo essere stati resi pazzi. I figli che nascono da tali orribili unioni vengono affogati nell’acqua corrente dai suoi adoratori o strozzati dal loro stesso cordone ombelicale se maschi, o abbandonati nelle foreste e nelle steppe per essere allevati dalle bestie feroci se donne. Esse sono quello che le leggende ci hanno tramandato come le furie e le errini. Nel corso dei tempo alcuni dei suoi figli e figlie sono scappati subito dopo la nascita diventando a loro volta, dopo essere cresciuti degli dei

 

Poi come tutti gli antichi innominabili cominciò il sonno di Demah Keres e il suo verbo si alterò e si distorse.

 

Nel corso dei secoli la distorsione della tradizione orale e la rielaborazione del mito, ascosero i più abbietti elementi di follia e purificarono la storia. Demah venne ancora adorata prima dai greci come Demetra e poi dai latini come Cerere, ma solo pochi erano al corrente dei veri riti dedicati a tale mostruosa divinità femminile o dell’essere alieno che la incarnava.

 

Nell’età moderna il mito venne ulteriormente epurato. Oggi solo i cultisti di razze straniere e meticce conservano ancora la memoria della vera divinità dormiente, ma già si sa che arriverà un futuro nel quale il mostro è destinato a risvegliarsi”

[Mirak]

Ho finito il te, con cui la mattina mi scaldavo le mani, ripensando all'aroma della tua pelle confuso con quello delle spezie. Però sono stato previdente e la provvista di legna caricata sulla slitta durerà ben oltre il mio ritorno.

Ho incontrato l'orso bianco e mi sono battuto con lui, come vuole la tradizione, quindi ora sono meritevole di sedere sullo scanno nella sala dei tane. L'ho affrontato in duello con solo l'ascia di pietra che mi sono fabbricato durante il viaggio verso l'ignoto. Ho vinto il più grande dei nemici della terra di Asgard, se si escludono gli stessi dei che dormono nel ghiaccio.

Ho compreso finalmente il vero senso e significato del sangue che scorre, di cui parlano gli anziani. La pietà per un nemico meritevole che cade, nonché la vera difficoltà che è intrinseca nel dover togliere una vita, di modo che io non uccida mai più senza una giusta motivazione.

Il grande orso bianco merita tutto il rispetto dovuto ai più grandi guerrieri e affrontarlo come facevano gli uomini prima della rinascita del mondo insegna a noi guerrieri a comprendere la vera grandezza delle armi donateci dai nostri crudeli Dei.

Il suo grasso mi aiuta a sopportare maggiormente i morsi del vento gelido e la sua pelliccia, anche se ancora lorda di sangue e non conciata, riscalda maggiormente il mio sonno.

Ma è il calore del tuo cuore e il desiderio di rivederti che mi ha dato la volontà e la determinazione di sopportare le ferite e non cedere difronte agli artigli del grande orso.

Vi è infatti un'altra grande lezione che insegna il deserto di gelo, nel viaggio di ritorno. L'uomo non basta a se stesso, non è fatto per restare solo nel vuoto ghiacciato, ma anela a tornare all'abbraccio dei propri amici e della propria amante e sono gli amici lasciati oltre la barriera a dargli la forza di compiere ogni passo necessario per tornare un giorno da loro.

È per imparare questa lezione e non soccombere alla follia degli Dei d'Acciaio che dobbiamo intraprendere il viaggio, e dimostrare di tenere abbastanza a ciò che abbandoniamo da voler ad ogni costo tornare indietro. In questo e solo in questo è il vero eroismo.

[Mirak]

Mi sto domandando se non dovrei inserire nel gioco un mostro viscido e malevolo come il mio capo ufficio.

[Yon]

:twisted: