Flash Inviato 22 Settembre 2008 Gruppo: Super Moderatori Discussioni create: 571 Post totali: 4631 Reputazione: 1548 Punti: 6455 Miglior heroquester: 196 Iscritto il: 20/12/2005 Status: Offline Connesso: 31 Gennaio Segnala Condividi Inviato 22 Settembre 2008 «Pensa a un termine che per te ha un significato particolare, prova a descriverne il senso e poi realizza un video, spiegando l’accezione di quella parola»: questo è l’appello del sito di Wordia, un progetto aperto e dal basso di ri-definizione del linguaggio, con l’obiettivo dare alla lingua inglese (per il momento) una vitalità che non potrebbe essere chiusa in un tradizionale dizionario. WORDIA - Addio al vecchio dizionario cartaceo dunque e addio anche al vocabolario solo testuale: l’ultima frontiera del glossario è multimediale e, come si usa ormai dire, user generated (generato dagli utenti). Si chiama «Wordia» ed è un progetto lanciato la scorsa settimana in Inghilterra dal produttore Edward Baker e da Michael Birch, fondatore del social network per studenti Bebo e padre di altri progetti, come playfire.com e come Mystore.com. DIZIONARIO MULTIMEDIALE - Birch si dice poco soddisfatto dai normali dizionari cartacei, di qui l'idea di aggiornarli e completarli con un video online. Ciascun utente può caricare la video-definizione che vuole, è sufficiente condividere il filmato su YouTube e l’unica condizione è l’approvazione finale da parte della redazione, che si riserva un ruolo di filtro. Ce ne sono di divertenti e di stravaganti e accanto ogni video è riportata anche la definizione testuale di Harper&Collins. LA PRESENTAZIONE – Il debutto ufficiale di Wordia è stato suggestivo e fortemente simbolico: in quella che fu la casa del dottore Samuel Johnson, fondatore del primo dizionario della lingua inglese (e pioniere in molte pubblicazioni), Wordia è stato presentato al pubblico con un archivio già molto ricco di 76 mila parole e 120 mila definizioni, compresi una serie di video-definzioni realizzate tra la gente da Edward Baker in occasione del Festival di Edimburgo. Fonte: Corriere della Sera I don't know half of you half as well as I should like; and I like less than half of you half as well as you deserve. Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
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