Thorin Scudo di Quercia Inviato 6 Giugno 2009 Gruppo: Membri Discussioni create: 70 Post totali: 925 Reputazione: 5 Punti: 1369 Miglior heroquester: 0 Iscritto il: 13/06/2006 Status: Offline Connesso: 14 Giugno 2012 Segnala Condividi Inviato 6 Giugno 2009 Li ho acquistati e letti tutti e tre. Cominciamo dal primo, Il Signore della Magia: E' il libro più corposo composto da più di 700 pagine. Questo libro si può considerare a sè stante. E' un vero e proprio romanzo fantasy singolo. Solo dopo Feist deve aver deciso di continuare la storia con altri due romanzi. Si vede che Feist ha preso spunto dai GDR sopratutto dalle razze che abitano Midkemia: Umani, Nani, Elfi delle Foreste (eledhel), Elfi Oscuri (moredhel), orchetti , troll, giganti, draghi e molte altre che si vanno ad aggiungere a queste. Si nota immediatamente che sono tutte razze stra abusate nei GDR e nei romanzi fantasy che si legano a questo mondo. Inoltre le categorie dei protagonisti ben si legano ad un gdr: nobili, soldati, cacciatori, menestrelli, ladri, maghi ecc. Sembra il classico gruppo di gioco di un GDR. Ma la cosa che mi ha dato fastidio è il ritrovamento di artefatti magici che praticamente rendono invulnerabili e super potenti i personaggi. Più che degli eroi alla fine sono dei semidei invincibili... un aspetto di un certo GDR (Dungeons & Dragons) che non amo granchè. Le prime 100-200 pagine sono le più belle secondo me. In queste pagine l'autore presenta i protagonisti Tomas e Pug da ragazzi alle prese con la vita quotidiana di tutti i giorni nel lontano Ducato di Crydee. Presenta le loro aspettative per il futuro e presenta il mondo di Midkemia e sopratutto del Ducato di Crydee con tutte le figure che ivi vi vivono e che entreranno quasi tutte nel vivo della storia. Niente di particolare e di nuovo insomma. Poi tutto cambia quando si scopre che... non lo dico per non rovinarvi la storia. Comunque questo cambio a mio modo di vedere è troppo poco lineare e stravolge la storia in maniera poco credibile. Il libro copre dieci anni di vita dei protagonisti e in alcuni punti sopratutto durante la guerra l'autore decide di saltare lunghi periodi di tempo e di passare subito ai momenti importanti della storia. Alle volte questo succede in maniera un po' forzata. E forse sembra forzata perchè nella traduzione della TEA DUE si passa da un periodo ad un altro senza interrompere la narrazione, senza cioè separare con almeno un capoverso il salto temporale. Può creare un po' di confusione durante la lettura. Inoltre ho notato che la storia dopo lo stravolgimento poco lineare a mio modo di vedere torna ad essere troppo lineare. Mi spiego meglio. I personaggi rimangono troppo statici durante l'evolversi della storia, quasi tutti non cambiano di una virgola. Inoltre quasi tutte le decisioni prese sono "onorevoli" e l'onore e il modo di comportarsi in maniera corretta viene applicato a quasi tutti i personaggi dando un atmosfera più da epica che da romanzo fantasy abbastanza realistico. Che devo dire mi piacciono personaggi a tutto tondo e più realistici. L'incantesimo di Silverthorn e Scontro a Sethanon: In questi due romanzi i nostri personaggi dovranno affrontare un nuovo nemico molto più pericoloso del primo romanzo. Ma i personaggi principali rimangono sempre troppo statici, non evolgono, e la magia viene usata in maniera troppo semplicistica senza che si abbiano delle reali ripercussioni su chi la usa. In pratica Pug e Tomas sono diventati al pari degli dei e non riesco a capire perchè scrivere due interi romanzi quando questi due personaggi hanno dei poteri tali da poter sconfiggere qualsiasi cosa. Bastavano praticamente due righe: Pug e Tomas usando i loro superpoteri hanno annientato il nemico. Tutto il resto è contorno. Anche se l'ho criticato è un ciclo piacevole da leggere. Come ha detto Mirak è più imperniato sul "sense of wonder", sull'epicità. Feist scrive abbastanza bene, in maniera scorrevole e senza tanti giri di parole o descrizioni. Il consiglio che vi do è di leggervi il primo romanzo: se vi piace continuate, se invece non vi piace non continuate con gli altri due. Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Mirak Inviato 6 Giugno 2009 Gruppo: Membri Discussioni create: 106 Post totali: 1843 Reputazione: 23 Punti: 1944 Miglior heroquester: 9 Iscritto il: 07/03/2008 Status: Offline Connesso: 18 Aprile 2022 Autore Segnala Condividi Inviato 6 Giugno 2009 Sono d'accordo. Come ho già detto in passato è un piacevole diversivo rispetto a romanzi troppo incentrati a mio parere sull'intrigo, filone che dopo il successo di Martin sembra aver contagiato troppi autori. Questo è un buon vecchio heroic fantasy vecchio stile alla Weiss e Hycman. Certo un signore dei draghi di nome Ashen Sugar poteva risparmiarselo. Poi scusate, ma il sogno di un dio malvagio non è esattamente un cattivo qualsiasi... diamo credito a Feist di un minimo di originalità. Nella saga del concilio delle ombre vi è una maggiore caratterizzazione psicologica e una maggiore evoluzione dei protagonisti e io lo preferisco di gran lunga, denota a mio parere una maturazione dell'autore. Anche se parte della critica ritiene migliore Riftwar, io preferisco the Shadow Council. Molti sono i racconti di spiriti che circolano nelle terre di Laìtia. http://ihoschronicles.wordpress.com/ Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Thorin Scudo di Quercia Inviato 7 Giugno 2009 Gruppo: Membri Discussioni create: 70 Post totali: 925 Reputazione: 5 Punti: 1369 Miglior heroquester: 0 Iscritto il: 13/06/2006 Status: Offline Connesso: 14 Giugno 2012 Segnala Condividi Inviato 7 Giugno 2009 Sono d'accordo. Come ho già detto in passato è un piacevole diversivo rispetto a romanzi troppo incentrati a mio parere sull'intrigo, filone che dopo il successo di Martin sembra aver contagiato troppi autori. Questo è un buon vecchio heroic fantasy vecchio stile alla Weiss e Hycman. Certo un signore dei draghi di nome Ashen Sugar poteva risparmiarselo. Poi scusate, ma il sogno di un dio malvagio non è esattamente un cattivo qualsiasi... diamo credito a Feist di un minimo di originalità. In effetti il nome tradotto è a dir poco ridicolo... fortunatamente essendo italiani ci passiamo sopra facilmente, e come suono non è male. L'idea del sogno di un Dio malvagio in effetti è abbastanza originale. Tutto sommato è un bel ciclo di classica epic fantasy, anche se... "vedi sopra"! Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
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