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  1. Finalmente, dopo un lungo cammino, posso dire di aver chiuso il cerchio che riguarda l'ambientazione. Riagganciandomi a questo post riparto dicendo che i pg sono cambiati, il mondo s'è allargato ed ho iniziato a trascrivere su PC i mille fogli scritti a penna dove ho scritto la storia dell'ambientazione dove i mie pg (avventurieri) vivono le loro vite. PS: non è necessario giocare con il mio regolamento "Avventure e Mercenari" che si trova qui ma è un ambientazione aperta a molte cose dove non esiste il buono ed il cattivo, dove ognuno vive e sopravvive secondo proprie regole, leggi e storia di vita... Buona lettura. A Song of Shadows, Salt and Snow (Sonetto di Ombre, Sale e Neve) Qui si narra della grande Isola Continente e dei popoli che hanno avuto il coraggio di solcare i mari del mondo per arrivare su questa sponde. Non si può comunque parlare della storia dell'Isola senza raccontare cosa accadde su La Terra, il grande continente che si estende per tutto l'orizzonte ad Est le cui vicende son legate, se non concatenate, agli eventi che hanno caratterizzato ed ancora plasmano le giornate e gli anni che sono trascorsi, trascorrono e trascorreranno sull'Impero degli uomini, il Sultanato delle Sabbie, i Barbari delle Steppe, i Vichinghi di Ultima Città ed i popoli liberi che vivono ad Ovest del Fiume Azzurro. Tutte le informazioni raccolte su questo tomo sono state raccolte durante lunghi anni da scriba, pennivendoli, cantori o semplici mercanti che, viaggiando da Nord a Sud della nostra Isola e solcando lo stretto mare burrascoso che la divide dalle terre ad Est, hanno raccolto informazioni, consultato vecchi libri e manoscritti o visto coi propri occhi avvenimenti e storie, leggende e fatti, ombre, sale e neve.... Cercherò, assieme ai miei colleghi e collaboratori, di redarre e trascrivere meglio che posso anche quei manoscritti che le leggi alle quali obbedisco, la fede che ogni giorno guida il mio cammino, la mia coscienza ed il mio vecchio cuore reputeranno falsi o menzogneri, tenendo sempre in primo piano la verità e la storia per quello che è stato e sempre sarà. Padre Charral Vescovo Emerito della Basilica del Cielo Supremo Rettore dell'Università della Città d'oro Terre della Chiesa, Impero degli Uomini 12 Dicembre 735 DL LEGENDA: PL: Prima della Liberazione DL: Dopo la Liberazione L'Isola Continente - TEMPI REMOTI “Un tempo, sull'Isola Continente, dominavano i Giganti” Non si hanno informazioni certe riguardo gli anni del Regno dei Giganti né per quanto tempo, tale dominio, durò; tutto quello che sappiamo è che la loro patria ancestrale era Hultar, un'isola montuosa le quali coste sfiorano in equal maniera sia la nostra Isola, sia quella parte del mondo che non deve essere nominata e che l'amore smisurato che ha l'uomo per l'ignoto ha chiamato le Terre Lontane.... Le leggende parlano di una fortezza gigantesca eretta sopra le montagne, tra le nebbie e le nubi del freddo del nord del mondo, dove i Giganti già dimoravano quando il tempo scorreva lento e la terra era giovane e rigogliosa. I Giganti arrivarono sulla nostra Isola con al seguito un intero popolo di Nani. Da quel che sappiamo, possiamo affermare che i Nani fossero i servitori ma anche l'esercito dei Giganti; obbedivano loro con devozione e cecità, facendo tutto quello che veniva loro ordinato, compresi atti di saccheggio, brutali devastazioni ed incendi atti a spaventare chiunque potesse solo pensare di ribellarsi al potere di Hultar. Tuttavia è giusto aggiungere che sono stati ritrovati degli antichi manoscritti, composti per lo più da disegni o simboli molto strani, caratteri lontani dalla nostra lingua scritta, che le Cartomanti e le Sacerdotesse di Lyr hanno attribuito agli stessi Nani dove si narra una storia leggermente diversa da quella che tutti noi abbiamo studiato; riportiamo dunque un breve estratto da “Storie di Hultar; la visione di un mondo che non c'è più...” un libretto scritto e stampato a Lyr le cui poche copie hanno girato per qualche anno nel Nord, prima delle leggi sulla scrittura e sui libri sgraditi all'Imperatore e all'unico Dio. Forse qualche copia sull'Isola Continente la si può trovare nella biblioteca di Eldorado, nella Terra delle Ombre.... “Dal Castello di Pietra e Ghiaccio la si può vedere ad ogni ora del giorno... Una ricca vallata che scende docile e fresca verso le grandi steppe: gli Unicorni corrono liberi e gli alberi della Foresta Incantata ricoprono ogni cosa. L'Isola è il premio per la nostra vita di stenti e sofferenze. Quando i Signori della Terra e della Neve ci chiameranno a raccolta, le nostre asce scintilleranno al fuoco delle torce e la conquista sarà facile e rapida. Dalle gallerie che abbiamo scavato nella roccia delle montagne arrivare nella valle sarà un attimo.... Il popolo dei Nani avrà di nuovo una casa e la gloria eterna ed i Giganti governeranno sulle terre emerse... Poi, volgeremo lo sguardo verso Est....” Questa “visione” delle cose resta comunque da considerare assurda e fuori contesto; uno schiavo può anche sentirsi parte della vittoria del suo padrone ma, sempre uno schiavo rimarrà.... dallo scritto si evince che Hultar non sia sempre stata un'isola, ma che fosse parte del nostro continente, una teoria, quest'ultima che non può essere in alcun modo condivisa ne accettata da chi come noi studiano e conoscono la storia e la verità. I Giganti dominarono col pugno di ferro, devastando e saccheggiando, uccidendo animali ancestrali come gli Unicorni e sradicando intere porzioni della Foresta Incantata (quella che noi oggi chiamiamo Foresta delle Ombre e Foresta dei Troll) per accendere grandi fuochi per rituali indicibili in onore di falsi ed antichi dei... I Giganti non costruirono, non fecero strade, non bonificarono; i Giganti presero e distrussero; i Nani scavarono.... Un numero imprecisato di tunnel venne scavato per tutta l'Isola alla ricerca di pietre preziose, di oro e d'argento. Con la sapienza dei loro Alchimisti, i Nani incisero molte pietre con Rune Magiche, pietre che poi vennero incastonate nelle loro armature: questo li rese quasi invincibili. I Grimlock, che già a quei tempi abitavano le Cime Innevate ed i loro pendii si rifugiarono sotto terra e sigillarono molti degli ingressi delle loro gallerie; i Goblin dei pendii, i guardiani del mondo sotterraneo, vigilarono per anni ed anni arrampicati sugli antichi sentieri da loro stessi creati nell'antichità ed ancora oggi molti elmi e teschi di Nani impagliati fanno da macabro ornamento alle gallerie più antiche del regno che, nel sottosuolo, si estende sotto la grande catena montuosa del Nord. Con i Grimlock rintanati sotto terra ed i Goblin arrampicati sui monti, i Nani ebbero vita facile e la conquista del Nord fu rapida e quasi indolore; gli unici esseri viventi che allora popolavano la nostra Isola erano gli animali: la Foresta Incantata ospitava un notevole numero di bestie, carnivori ed erbivori e la natura era l'unica signora incontrastata che governava il Continente. La Foresta era molto più grande di com'è adesso; si estendeva dalle coste dell'Ovest, dove ora vi è Porto al Nord, ben oltre la sponda occidentale del Fiume Azzurro; seguiva Ultimo Fiume fin quasi a dove oggi sorge Ultima Città e gli alberi crescevano alti e folti anche nelle terre dove oggi noi viviamo, e la vallata della Città d'Oro, era un immenso frutteto colorato. La furia dei Giganti spazzò via una quantità enorme di alberi e i Nani tagliarono e scavarono tutto il Nord in pochissimi anni.... - 100 ANNI PRIMA DELLA LIBERAZIONE (PL) In realtà, non ci è dato sapere come gli avvenimenti si susseguirono... I menestrelli cantano di una rivolta, una vera e propria guerriglia che ogni essere vivente combatté fino all'ultimo respiro per la propria libertà e per la salvezza della propria terra natia; antiche leggende, scritte nelle lingue più disparate, raccontano di un patto tra le anime della foresta e gli antichi dei pagani... una promessa di pace da pagare col sangue. La ragione e l'intelletto che in nostro Dio ci ha donato, impongono a noi stessi di non poter credere che dei semplici animali abbiano saputo organizzarsi ed opporre una così ostinata resistenza ad un potere tanto grande e devastante ma, se dagli antichi graffiti che i Nani ci hanno lasciato nelle gallerie abbiamo scoperto l'esistenza degli Unicorno, esistenza poi riscontrata grazie ai fossili e ad alcuni resti rinvenuti in varie parti dell'Isola, gelosamente custoditi nei musei di Centro del Mondo e nella stessa Città d'Oro, ci vediamo costretti a riportare la storia antica per come a noi è arrivata, piena zeppa di miti e leggende... Naturalmente, sarebbe più naturale pensare che qualche cinghiale selvatico, messo alle strette durante una battuta di caccia, abbia caricato ed ucciso tre o quattro Nani esploratori e che qualche pantera abbia ucciso qualche soldato per cibarsi della dura carne nanica, e che queste cosiddette “imprese” si siano tramutate in leggende e canzoni ma, le Pagine delle Sabbie, ci narrano di Pantere Ombra e di altre creature ora scomparse che, un tempo, abitavano gran parte dell'Isola e la Foresta, raccontandoci di una guerra combattuta coraggiosamente; una guerra che non si poteva vincere. Ne le Pagine delle Sabbie, è scritto che per circa un secolo l'Isola venne macchiata dal sangue dei propri figli e, proprio quando sembrava non esserci più speranza alcuna, i lamenti, il dolore e la rabbia degli animali, degli alberi e della terra stessa, si tramutarono in canti e preghiere che risvegliarono gli Dei della Natura. Nota dell'autore: Scritte interamente con inchiostro nero estratto dai Kraken che anticamente infestavano il Mare delle Balene, le Pagine delle Sabbie sono il tomo più antico in possesso degli Stregoni che abitano la Città Morta, libro che racconta le gesta, le leggende e le vicissitudini del Popolo del Sale. Le Pagine arrivarono a noi come un gigantesco libro rilegato in pelle di serpente; la delegazione alla quale venne dato tale incarico era composta da una decina di Scheletri Guardiani, quattro Scheletri Arcieri ed un vecchio Stregone delle Sabbie. Camminarono in rigoroso silenzio lungo la Strada delle Ossa, la mulattiera che ancora oggi collega la Città Morta all'Impero degli Uomini, passando per la Gola delle Sabbie, unico accesso al regno da tutti conosciuto come il Sultanato, dove vivono i Non Morti e dove, si dice, si abbia la sensazione che il tempo non passi mai. Lo Stregone guidava la compagnia brandendo uno straccio bianco in segno di pace; fu il primo passo verso la convivenza pacifica che, ancora oggi, vige tra gli uomini dell'Impero e i Non Morti... ma questo avvenne 150 anni dopo la discesa dei Giganti da Hultar, secondo il calendario del Sale. Di seguito riportiamo un passo de le Pagine delle Sabbie, adattato per essere meglio compreso e tradotto nella lingua corrente da Leonardo di Mythra detto il Giovane, decimo ed ultimo Stregone Grigio della Terra dei Maghi: Quattro uccelli fatati apparvero in una mattina di luce al centro di una radura nel bel mezzo della Foresta Incantata; una Civetta, un Girfalco, un Upupa ed un Corvo si posarono sullo stesso ramo di un antico albero che si ergeva maestoso proprio dove i due grandi fiumi del Nord si incontravano; in quel luogo sacro, anni ed anni più tardi verrà costruito l'avamposto che noi tutti oggi conosciamo come SpartiAcque e, da li, la speranza rinacque. L'Upupa volò via per prima, dirigendosi verso l'isola di Nhaar dove, anticamente, sbarcarono gli Elfi. Il Girfalco si alzò rapido in volo e, guidato dai freddi venti del Nord si diresse verso una gelida terra dove, ben presto, avrebbe incontrato un popolo errante.... La Civetta ed il Corvo avevano al stessa destinazione ma, prima di partire, si rivolsero alle Pantere ed ai Lupi: “gli Dei della Natura vi invieranno dei guardiani che, d'ora in poi, non vi lasceranno più da soli.... Loro non potranno sconfiggere i Giganti ma saranno in grado di rallentarli in attesa del nostro ritorno” Un frastuono mai udito seguì quelle parole. Versi rumorosi mai più uditi su quelle terre. Ne arrivò uno, poi un altro, poi ancora uno e così via.... Gli OrsoGufo si presentarono al cospetto degli animali della Foresta Incantata in tutta la loro potenza pronti a proteggere, pronti ad uccidere. Una moltitudine di zoccoli si udirono all'orizzonte sempre più vicini, sempre più forti: i Centauri arrivarono maestosi, armati di bastoni e mazze. La Civetta ed il Corvo si congedarono dai figli della Foresta ricordando loro che presto sarebbero tornati, ma non da soli. Volarono via, verso quella smisurata distesa di verde oltre il mare che gli animali chiamavano semplicemente La Terra.... Da qui in poi, la storia degli uccelli fatati va raccontata in quattro differenti modi. Non ci dilungheremo sull'analisi della verità storica perché, se è vero che la storia la scrivono i vincitori, è anche vero che ogni popolo ha le sue leggende ed i suoi miti che, pur nella loro falsità, fanno conoscere a noi punti di vista differenti da tempi andati e confusi... to be continued....
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